Fortunato
Duranti nacque in Montefortino,provincia e circondario di Ascoli Piceno,il
giorno 25 settembre 1787 da Luigi del fu Giacomo Antonio, nato parimenti
in Montefortino, il 10 marzo 1750 e da Licini Maria nata il 29 maggio
1755 in Belmonte Piceno, provincia di Ascoli e circondario di Fermo.Il
di lui padre esercitava il mestiere di calzolaio ed era possessore di
una piccola casa in Montefortino.Esso Fortunato imparò a leggere e scrivere
nella sua terra natale: fin da giovinetto addimostrò grande inclinazione
pel disegno, il che conosciuto un di lui zio, di nome Pietro, servitore
di casa Onorati di Jesi lo collocò alla scuola presso unh Camaldolese
nell'Eremo delle Grotte di Massaccio. Quindi il Cardinale Onorati stante
il profitto ottenuto nel disegno dal giovane Fortunato, lo mantenne per
qualche tempo a proprie spese a studiare a Roma. In quella capitale il
Duranti fu scolaro di un certo pittore soprannominato l'Abate Conti e
frequentò gli studi dei migliori pittori, fra i quali quello del chiarissimo
Professore Commendator Tommaso Minardi con cui soleva parlare di arte
amando far chiare le molte cognizioni sue intorno la storia della pittura,
come riferiscono autorevoli persone amiche del Duranti nel cui numero
trovasi l'illustre Sig. Nicola Consonni attuale Presidente dell'insigne
Accademia Romana di Belle Arti denominata di S.Luca. Intanto la madre
del Duranti cessava improvvisamente di vivere in Montefortino il 1° di
settembre 1819 ed il di lui padre scendeva nel sepolcro il 26 luglio 1828.
Il Duranti disegnava continuamente facendo schizzi dei suoi pensieri e
più che pittore era bravo ad inventare e combinare figure.di questi suoi
originali disegni se ne conservano molti nella Residenza Comunale di Montefortino
ed oltre duemila trovansi nella raccolta del chiarissimo Cav. Ing. Giovan
Battista Carducci di Fermo, ora defunto. Di pitture originali non fu autore
che di pochissime, ma fu assai felice imitatore delle opere altrui e si
ammirano pregevolissime copie del
suo pennello fra le quali, dipinta su marmo, la Madonna di Foligno del
celebre Raffaele da Urbino, che pure trovasi nella Residenza Comunale
di Montefortino, ove anche è bello a vedersi il ritratto del Duranti fatto
a se stesso e somigliantissimo, a testimonianza di coloro che lo conobbero
personalmente. Inoltre il Duranti faceva commercio in Roma di dipinti,
di marmi e di oggetti di antichità da lui scelti con molta cura fra i
più pregevoli. Ma un tale commercio gli fu causa di molti disturbi ed
amarezze poichè avendo riunito una collezione di incisioni fu consigliato
da un amico a fare insieme a lui un viaggio in Germania e altrove per
effettuare la vendita: n'ebbe, dicesi per inganno de4llo stesso amico,
un esito infelice e il Duranti quasi ne impazzì e fu allora che fece ritorno
in Montefortino, suo paese natio, seco portando pregevolissimi oggetti
d'arte. Ciò avveniva dopo il 1830, ma non fissò stabile dimora in Montefortino
se non che circa il 1840 mentre Duranti in tale lasso di tempo non faceva
che continui viaggi tra Roma e Monefortino ove continuava a portare gli
oggetti di sua proprietà. Il Duranti piuttosto che vendere le molte tele,
marmi ed antichità posseduti, preferì donare la maggior parte al Comune
del suo luogo natio sebbene il suo stato finanziario non fosse punto florido.
Queste donazioni furono fatte in più volte e cioè il 9 novembre 1842,
il 29 agosto 1854 e il 13 luglio 1861.Donò pure al Comune diversi mobili
ed una casa ove oggi trovasi la torre del pubblico orologio. Ora le opere
donate dal Duranti in numero di più che trecento, oltre una quantità rilevante
di disegni ed incisioni, si ammirano nei locali della Redidenza Comunale.Fra
questi sono rimarchevoli un dipinto originale su tavola di Piero della
Francesca, uno su tela del Ghirlandaio ed altri del Crivelli, del Corrado,
di Pietro da Cortona, del Bassano, di Unterberger, del Perugino, del Maratta,
di Cunx Taddeo, di Rosa da Tivoli, di Carracci, di Carlo Indolce, di Cola
dell' Amatrice, di Raffaele Mengs, di Subleyras, di Placido Costanzi,
di Raffaellino da Reggio, di Giuseppe Ghezzi, da Comunanza e dello Sgariglia
di Ascoli. Sono pure bellissimi marmi fra i quali più pregevoli un Gesù
Nazzareno ed un piccolo Bacco. Stupendo è un gruppo in gesso rappresentante
la Deposizione dalla Croce, e che molti reputano sia il modello di qualche
scultore di vaglia. Da mirarsi sono pure gli intagli su legno come la
Sfida del gigante Golia con Davide e il trionfo di quest'ultimo.Trovandosi
il Duranti negli ultimi anni di sua vita in ristrettissime condizioni
economiche il Comune di Montefortino grato del grande beneficio ricevuto,
lo soccorse sino all'epoca di lui morte con diverse somministrazioni di
circa duemila lire. Il Duranti fu un onesto
cittadino e dette saggio ognora di operosità lavorando disegni dal che
era solamente distolto da qualche eccesso di esaltazione mentale. Questo
benemerito uomo mancava ai vivi in Montefortino, in stato celibe, ad un'ora
meridiana del giorno 7 febbraio 1863 all'età di 78 anni mesi 4 e giorni
12. Gli furono resi solenni funerali a spese del Municipio e venne sepolto
nella chiesa di San Giovanni ai Ponti, allora pubblico cimitero. Fu accompagnato
all'ultima dimora dai suoi compaesani riconoscenti all'uomo che, spoglio
di ogni interesse, amò la abnegazione di se stesso per rendere dovoziosa
di oggetti di belle arti la sua terra nativa. dopo la sua morte un fabbricato
e parecchi oggetti di sua proprietà passarono per legge alla famiglia
Morganti di Montegiorgio, provincia di Ascoli Piceno e circondario di
Fermo, mentre nella famiglia Morganti era entrata per ragioni di matrimonio
una sorella del padre del nostro Fortunato. Egli all'epoca della di lui
morte non aveva parenti prossimi in quanto che il di lui fratello Carlo
era morto qualche tempo prima, parimenti in stato celibe. Questo Carlo
era nato pure in Montefortino il 9 maggio 1784: gettato l'abito di chierico
al tempo del Regno Italico abbracciò la via legale e giunse ad essere
giudice processante nel Tribunale di Ascoli Piceno. Avuta in seguito la
pensione vitalizia dal Governo Pontificio, si ritirò in un suo casino
di campagna in Servigliano, provincia di Ascoli Piceno circondario di
Fermo, ove visse fino alla morte. il Consiglio Comunale di Montefortino
nella seduta del 30 maggio 1878 volendo onorare il bravo disegnatore e
pittore e rendere un tributo di riconoscenza a colui che aveva arricchito
il comune di pregevoli opere d'arte, deliberò unanimemente di erigere
un piccolo monumento in una delle sale della residenza Comunale in onore
del concittadino Fortunato Duranti. L'inaugurazione di tal piccolo monumento
ebbe decorosamente luogo il1879 essendo sindaco il Signor Luigi Antonini.
(archivio comunale di Montefortino - memoria
anonima.) |